Articoli

Scrivo occasionalmente su riviste e giornali del cuneese. Credo nell’importanza dell’editoria, locale e nazionale, per preservare quanto  ancor resta di democrazia in Italia. Le dittature sono di molti tipi differenti, più o meno sanguinarie e repressive, militari o teocratiche, mascherate o aperte. Tutte, però, hanno una cosa in comune: l’attacco alla libertà di stampa e di opinione.
Mio nonno materno era tipografo ed è morto a Mauthausen E’ finito nel campo di sterminio nazista proprio perchè, in tempi di guerra e terribile repressione, si ostinava a stampare parole di libertà. Per questioni anagrafiche non l’ho conosciuto, ma cerco sempre, quando uso penna o tastiera, di tener ben presente il suo esempio e di essere fedele alle esigenze di libertà e verità.
Non sono giornalista, non riuscirei a scrivere su comando. Gli amici che dirigono le testate a cui occasionalmente collaboro, conoscono questi miei limiti e, con gentilezza e comprensione, accettano che io invii loro le mie divagazioni scritte ai ritmi imposti dalla mia discontinua lucidità mentale e sui temi che in quel momento mi interessano.

Andare per borgate 3

Chi va a spasso per borgate, oltre al consueto bagaglio dell’escursionista (zaino con panini e borraccia, macchina foto, scarponcini) deve portarsi dietro anche altre cose meno materiali ma altrettanto importanti.
La prima è senz’altro il rispetto. Rispetto per le proprietà, per gli oggetti, per case, prati, cortili, per il lavoro altrui, per la vita e la storia passata fra quei muri, per la fatica e l’arte di chi li ha costruiti. Rispetto che ci impedisce di varcare soglie, di invadere spazi, di aprire porte chiuse: insomma, di comportarci da padroni o invasori

Andare per borgate 2

Andare per borgate è il contrario di certe passeggiate in quella periferia diffusa che ha sostituito la campagna a fare da intermezzo ai nostri paesi. Lì ci muoviamo fra continue costruzioni e infrastrutture e sovente dobbiamo camminare per delle mezz’ore per trovare qualche scampolo di prato rinsecchito sfuggito alla frenesia edificatoria attuale. Le borgate, invece, appaiono dopo lunghi percorsi nei boschi, spesso come visione improvvisa, macchie di pietra e lose che emergono fra gli alberi e i prati.

Andare per borgate 1

Quando penso alla montagna, non mi viene in mente la piramide del Monviso innevato o il profilo inconfondibile del Corno Stella e neppure il calcare rosa delle Dolomiti o le immagini da cartolina del Bianco e del Cervino. La montagna “vera”, per me, è quella in cui vivono o vivevano donne, uomini e animali. La montagna antropizzata, per usare una parola poco comune ma precisa, quella fatta di sentieri, borgate, case, stalle, fienili, prati, alberi da frutto e da legna. E naturalmente, delle persone che la abitavano e ancora la abitano nel quotidiano e delle loro relazioni e attività, materiali e spirituali.

Passeggiate e Movimenti

Senza che ce ne accorgiamo, l’Italia si rimpicciolisce ogni giorno. La sua superficie libera si riduce una velocità media di 8 metri quadri al secondo. Ogni ora spariscono oltre sette giornate piemontesi, 2,8 ettari. Ogni giorno, a mezzanotte, se ne sono andati per sempre quasi 70 ettari. E questo capita per 365 giorni all’anno da oltre cinquant’anni, per la precisione dal 1956.

Dubbi e certezze

Nel mare di dubbi e confusione organizzativa che circonda le imminenti elezioni, alimentato dal quotidiano giochetto dei sondaggi (usati spesso più come pubblicità occulta che come reale termometro della volontà popolare) galleggiano, come isolati relitti, alcune poco rassicuranti certezze. Provo ad elencarle.

L’esatto contrario

“L’articolo 1 della Costituzione italiana dice che la sovranità appartiene al popolo, non ai mercati finanziari e ai gruppi di potere”. Ha dovuto ricordarlo in questi giorni l’onorevole Franceschini ai colleghi parlamentari, concludendo che l’antipolitica si sconfigge con la buona politica e che “buona politica è restituire le scelte ai cittadini”. Dobbiamo ripeterlo anche noi a chi sta lavorando davanti e dietro le quinte per un raddoppio del disastroso governo Monti.

Leggere un diario

Ci sono libri che arrivano al momento giusto e frasi che ti sembrano scritte apposta per te. Ci sono libri che puoi usare come zattere e che ti aiutano a stare a galla: a volte ti capita di trovarteli sottomano proprio mentre stavi annaspando fra le onde e le correnti. Ci sono pagine che ti arrivano da lontano, come messaggi in bottiglia affidati al capriccio dell’oceano e trovate per caso sulla spiaggia. Ti chini a raccoglierle, le pulisci da sabbia e incrostazioni e scopri con stupore che il destinatario sei proprio tu.

Grillo OGM

La lotta agli organismi geneticamente modificati e alla loro subdola diffusione in tutto il mondo era un caposaldo delle invettive del primo Grillo, quello ancora capace ogni tanto di far ridere e di dire qualcosa di sensato. In effetti, gli Ogm costituiscono un potenziale pericolo per salute e ambiente e soprattutto sono una vera e propria aberrazione giuridica di questi nostri tempi, in cui sempre più spesso il diritto è succube del dio mercato.

La forza di sorridere

Di questi tempi è davvero difficile sorridere. Eppure è proprio nei momenti difficili che diventa importante trovare la forza per distendere i lineamenti facciali e reagire alla rassegnazione o alla frustrazione.
Il sorriso non è ebete spensieratezza, né patetico tentativo autoconsolatorio: è il modo più efficace di affrontare le difficoltà quotidiane guardandole negli occhi, almeno finchè ci è possibile.

Speranza necessaria

Noi che non possediamo certezze e abbiamo scarse riserve di fede,
noi che continuiamo ad accumulare domande e a restare in attesa di risposte,
noi che non riusciamo proprio a ingoiare le pillole indigeste dei dogmi e preferiamo masticare con lentezza ogni piccolo boccone di verità prima di inghiottirlo,
noi che temiamo corvi e talpe solo nell’orto e nel frutteto,