Pubblicati da Lele Viola

Crocefissi e dintorni

“Dos cafè con leche” chiedo al barista mentre poso per terra lo zaino e prendo il giornale dal bancone. “La voz de la Galizia”, uno dei diversi quotidiani locali con articoli in spagnolo e in gallego. Notizie di paese, feste, lutti, piccoli incidenti.

Tre Pater, Ave e Gloria

“Tre Pater, Ave e Gloria”
Era la pena che il confessore ci comminava, prima di raccomandarci di non peccare più e di pronunciare l’ego te absolvo, tracciando un invisibile segno di croce.

olio lubrificante

Olio lubrificante
Lo scorso anno, di questi tempi, avevo scritto qualche considerazione preoccupata, da insegnante in procinto di sentire, per l’ennesima volta, la campanella del primo giorno di scuola, sulle novità che si preannunciavano allora. Dietro al fumo di questioni secondarie sapientemente sbandierate (ve le ricordate?, il grembiulino, il cinque di condotta) si intravedeva l’ombra di riforme devastatrici, introdotte con studiata gradualità e sempre condite da divagazioni mediatiche su questioni futili, in modo da mimetizzarne l’impatto.

Crisi: istruzioni per l’uso

Inverno straordinariamente lungo, quello appena finito, con nevicate e freddo d’altri tempi. Anno straordinariamente lungo il 2008, bisestile a cui gli scienziati avevano deciso di aggiungere un secondo per compensare il rallentamento del pianeta (un’inezia per noi italiani, abituati ai ritardi cronici di treni e aerei, all’eternità del provvisorio e alla provvisorietà del definitivo – un’enormità per gli inesorabili orologi atomici che pretendono di dettare la loro legge anche ai corpi celesti).
Anno di svolta, che entrerà nei libri di storia..

Le scatole vuote delle religioni.

Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Te ne accorgi dai cassonetti pieni che traboccano polistirolo e confezioni di tristi giocattoli tecnologici. Scatole vuote, simbolo del vuoto delle nostra civiltà attuale, in cui l’amore per i bambini si misura con la dimensione dei pacchetti che incartano i regali e con la lunghezza dello scontrino fiscale del supermercato.
Nell’ultimo scritto affidato alla pazienza degli amici che leggono il Granello avevo usato proprio questa immagine riferita alle religioni: “le scatole vuote delle religioni”…

L’incapacità  di indignarsi

Qual è la caratteristica più sconvolgente dell’Italia d’oggi?
Se dovessi rispondere a questa domanda senza pensarci troppo, direi senz’altro: l’incapacità di indignarsi.
Una sorta di rassegnato torpore, la sconcertante indifferenza con cui ci lasciamo scivolare addosso situazioni, frasi, gesti, prese di posizione, atteggiamenti che hanno dell’incredibile.
E lo stesso svagato disinteresse, la stessa ebete disattenzione sembra coinvolgerci sia come cittadini, nei confronti di uno stato che scivola ogni giorno verso il più bieco totalitarismo, sia come credenti, nei confronti di una Chiesa sempre più chiusa in se stessa, sorda al mondo e lontana da Cristo…

Non ditelo a Brunetta.

Non ditelo a Brunetta.
Sono un dipendente pubblico, quindi faccio parte della categoria dei fannulloni. E sono pure insegnante, vilipesa congrega di sfaticati che, secondo il ministro suddetto, godono già di un orario talmente ridotto da risultare tutti, per definizione, a tempo parziale. Quindi sono un superfannullone, o in termini matematici, un fannullone al quadrato…

La necessità  di “fare memoria”

La necessita di “fare memoria”
Il parlamento italiano ha istituito nel 2000 la Giornata della Memoria per ricordare, nell’anniversario della liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945, tutte le vittime della shoà, dei campi di concentramento, delle deportazioni razziali e politiche e, più in generale, del nazismo, del fascismo e della seconda guerra mondiale. Una tragedia senza precedenti nella storia, come dimensioni e organizzazione, 6 milioni di ebrei uccisi (ma si parla di 26 milioni di vittime complessive dei campi di concentramento) più altri 32 milioni di morti nel conflitto: in tutto, un’intera Italia cancellata.
Fra i tanti, anche mio nonno, tipografo reo di aver stampato qualche frase poco gradita al regime e mandato per questo a morire di stenti a Mauthausen.

Vacanze a piedi.

Nella mia esperienza personale, le vacanze in assoluto più appaganti e rilassanti sono sempre state quelle fatte a piedi o in bicicletta, in autosufficienza e per periodi superiori alla settimana.
Vacanza è una parola che abbiamo preso dal latino “vacatio”, ad indicare uno spazio vuoto, libero dagli impegni che restringono e riempiono le nostre giornate. Ma questo vuoto non si crea automaticamente. Non basta “essere in ferie” per far vacanza…

Quando…

Quando mi sveglierò ogni mattina benedicendo la luce del giorno.
Quando andrò a coricarmi la sera ringraziando il buio della notte.
Quando ricaverò da ogni momento tutto il dolce e il salato, l’amaro e l’insipido, il piccante e il vellutato che ogni istante può offrirmi.