La necessita di “fare memoria”
Il parlamento italiano ha istituito nel 2000 la Giornata della Memoria per ricordare, nell’anniversario della liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945, tutte le vittime della shoà, dei campi di concentramento, delle deportazioni razziali e politiche e, più in generale, del nazismo, del fascismo e della seconda guerra mondiale. Una tragedia senza precedenti nella storia, come dimensioni e organizzazione, 6 milioni di ebrei uccisi (ma si parla di 26 milioni di vittime complessive dei campi di concentramento) più altri 32 milioni di morti nel conflitto: in tutto, un’intera Italia cancellata.
Fra i tanti, anche mio nonno, tipografo reo di aver stampato qualche frase poco gradita al regime e mandato per questo a morire di stenti a Mauthausen.