Le api di Einstein

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Non si tratta di una delle solite previsioni allarmanti che ci arrivano periodicamente da profeti di sventura, giornaletti di divulgazione pseudo-scientifica a caccia di lettori e professionisti delle catastrofi prossime venture. Non è neppure una quartina di Nostradamus o uno dei soliti annunci dell’ennesima apocalisse in svendita. Chi si azzarda a pronosticare la prossima fine dell’umanità, e si spinge fino a quantificarne i tempi, è un tipo in genere ottimista e equilibrato (anche se eccentrico e un tantino distratto) e dotato di una mente sveglia e di una certa preparazione in ambito scientifico-matematico. Il suo nome è Albert Einstein.

Antipolitica

Luca Cordero di Montezemolo lo ha detto e subito tutti lo hanno ripetuto a gran voce: -Bisogna abbassare i costi della politica – Qualcuno si è affrettato a stendere ai suoi piedi un tappeto rosso invitandolo (frase già tristemente sentita…) “a scendere in campo”…

La “nostra” terra

Questo strano inverno svuotato da freddo e neve, a mezzo fra un autunno invecchiato male e una primavera cresciuta troppo in fretta, favorisce l’esercizio del pedale. La bicicletta, al riparo -per ora- dalla furia rottamatrice di assessori nostrani e dalla mania euro-omologatoria dei burocrati di Bruxelles, ci consente di godere di questo acconto di tepore senza dover fare i conti con la quotazione del brent, gli umori dell’Opec e la rincorsa fra accise e liberalizzazioni. E, soprattutto, senza rimorsi per le decine di migliaia di morti in Iraq, prezzo del nostro petrolio facile…

Tnì da cunt

E’ uno di quei ricordi rimasti incagliati nella memoria per le strane alchimie dei nostri bizzarri neuroni. Risale a quasi cinquant’anni fa. Mio nonno mi teneva per mano: il suo passo da arzillo vecchietto doveva rallentare per adattarsi alle mie gambe ancora corte di bambino. Via Garibaldi, a Borgo, era vuota di macchine e popolata di persone in un rapporto di proporzionalità inversa rispetto ad oggi, tanto da consentirci di passeggiare in mezzo alla strada…