Cervasca – Santiago de Compostela 1999

Ripropongo qui l’ itinerario ciclistico che abbiamo percorso, Germana ed io, nel 1999 da casa nostra a Santiago. Credo che, nonostante siano passati 10 anni e molte cose siano cambiate, conservi una qualche validità nel tratto francese. In Spagna il Camino è molto più adatto alla lentezza degli scarponi, piuttosto che a pedivelle e pneumatici.
Diverse decine di cicloturisti , da allora, lo hanno ripercorso, personalizzandolo e adattandolo alle proprie esigenze e suggerendo modifiche o miglioramenti.

1° tappa: Cervasca, colle della Maddalena, Barcelonnette km 103 note: siamo partiti a mezzogiorno. A Barcelonnette diversi campeggi, di cui uno comodo al centro, all’entrata del paese.

2° tappa: da Barcelonnette abbiamo proseguito fino a Tallard per la D900 costeggiando il lago artificiale di Serre-Poncon, per poi deviare sulla meno trafficata D4 fino a Sisteron. Poco a sud della cittadina si gira a destra per la D946 che percorre la solitaria valle dello Jabron, passa per Noyer, sale al col de la Pigière (m 968) ed arriva in discesa a Sédéron. Km 147
note: in alternativa, senz’altro meglio, si può arrivare a Sederon per la D942 delle gorges de la Meouge, strada panoramica e tranquilla, senza passare per Sisteron. In tal caso conviene prendere la D942 da Monetier e passare per Laragne.
Altra possibile alternativa, volendo vedere Sisteron ed evitare il traffico: dopo Espinasses si prende la D9S1, che sale ai 980 metri del col de Serrault e passa a la Motte, in un ambiente più selvaggio.
La via da Sisteron per la valle dello Jabron è comunque più faticosa perchè bisogna salire il col de la Pigière (968 slm) mentre per le gorges de la Meouge si percorre il fondovalle. Penso che sia l’alternativa senz’altro più piacevole.
Sédéron è un bel paesino con un comodo campeggio vicino al campo sportivo, a due passi dal centro. Se si passa dalle gorges de la Meouge si devia a dx poco prima di arrivarci per la D946. In alternativa a Sederon si può sostare a Buis, cittadina più grossa con campeggio che mi dicono caro o fare il percorso più a sud per Montbrun les Bains (camping comodo e paese medioevale attraente ma un ulteriore colletto per arrivarci da Sederon. In tal caso si può proseguire per Avignone per una via più meridionale). La tappa è comunque impegnativa, rispetto alla precedente e se si parte in mattinata da Cuneo conviene suddividere le due tappe diversamente, proseguendo nella prima giornata fino a Le Lauzet (campeggio, interessante ponte romanico).

3° tappa: da Sederon si prende la DS46, strada bella e panoramica e si raggiunge Buis les Baronnies fra campi di lavanda e albicocchi, poi si prosegue fino a Vaison la Romaine,e si prende la D977, più trafficata ma scorrevole. Si evita Avignone passando per Roquemaure, la D976, Remoulins, e si arriva a Pont de Gard. km 132. E’ una tappa molto piacevole, soprattutto nella prima parte. Non vi sono grandi salite. La parte finale è più trafficata, ma sempre in limiti accettabili. A Pont de Gard, magnifico acquedotto romano. Diversi campeggi, a volte affollati.

4° tappa: si prosegue sulla D981 fino ad Uzès, poi si prende la più piccola D982 per Moussac, strada bella con saliscendi dolci e bei paesini. La D8 è ancora più piccola, ma più impegnativa, fino a Sauve, bel paesino medioevale. Con la D999 si passa a S. Hippolyte du fort, e si arriva a Ganges. Di qui temendo l’assenza di campeggi nella valle della Vis, abbiamo proseguito verso Le Vigan, per la valle dell’Herault. Tappa ad Avèze, paese minuscolo con un campeggio nel parco degli impianti sportivi, ai piedi della salita per la Causse. km 101

Conviene da Ganges proseguire per la valle del Vis senza andare a Le Vigan e arrivando sulla causse direttamente dal cirque de Navacelle (da vedere!). In ogni caso occorre salire sulla causse con un dislivello di circa quattrocento metri, duri se fatti col caldo o a fine giornata.

5° tappa: da Avèze si prende la D48 che inizia subito a salire per portarsi sulla Causse du Larzac. Sono sette chilometri di salita ed è bene farli al mattino per evitare la calura. Se si fa la valle del Vis senza passare per Le Vigan si dovrebbe già essere sulla Causse o oltre ( alcuni amici hanno fatto tappa a Corpus, ma non in campeggio). Altopiano calcareo praticamente desertico. Da Blandas ci si affaccia al cirque de Navacelle, meraviglioso anfiteatro naturale scavato dal fiume nel terreno calcareo. Di qui abbiamo raggiunto Le caylar attraverso Vissec e Sorbs, via molto panoramica ma impegnativa perchè scende nel canyon e risale dall’altra sponda ( cosa che non è geniale, soprattutto col carico e sotto il sole). Se si è scelto il percorso nella valle del Vis, si raggiunge direttamente Le Caylar. Facendo una deviazione sulla D55 si arriva la Couvertoirade, antica tappa sul cammino di Santiago e paesino medioevale in ambiente suggestivo. L’intera zona era sotto il dominio dei Templari ed è stata teatro di importanti lotte antimilitariste negli anni 70. Tramite la D7 si va a Cornus (gite d’etape) e raggiunta la valle della Sorgue, per una strada bella e scorrevole si arriva a S. Affrique. Si tratta di una quarantina di chilometri molto godibili e tranquilli prima della città, da cui parte una strada più trafficata, la D999. Abbiamo dormito a Montlaur, con una piccola deviazione, in un mini-campeggio (che non credo esista più). km 112

6° tappa: si segue per qualche chilometro la D999, abbastanza trafficata, fino al bivio per la D501, molto bella e assolutamente senza traffico verso S.Cristophe, le Cayla, Plaisance. Strada piacevolissima, nei boschi, con bei paesini ed in leggera discesa. Con la D77 si raggiunge Ambialet su un meandro del Tarn. Di lì, la strada lungo il Tarn, è molto bella, ma con gallerie lunghe e scure ( era una vecchia ferrovia). Notizie recenti (2003) riferiscono che attualmente le gallerie sono illuminate. Sosta di qualche ora per visitare Albi, e verso sera arrivo a Gaillac, bella cittadina, campeggio comodo. km 116

7° tappa:..La D988 è una strada tutta bordata di platani, con traffico medio, in piano. Sosta a Rabasten, tradizionale punto di passaggio del Camino di Santiago. La D20, pianeggiante, porta a Grenade, mentre la D29 (Launac) ha continui saliscendi, ma è molto bella a livello di paesaggio.. Cologne ha una bella piazza con mercato coperto. Tappa a Mauvezin, dove vi è un campeggio a 1.5 km dal centro. ( Sono possibili soluzioni migliori per il campeggio…) km 117

8° tappa. Ancora bei paesaggi, ma saliscendi abbastanza duri, stile le nostre Langhe. Con la D175 si arriva ad Auch, città in salita con bella cattedrale gotica, poi si prende la D943 per Montesquiou, Bassouas ( magnifico donjon e ala coperta) Tappa a Maubourguet, paese meno bello dei precedenti ma con un buon campeggio, comodo al centro. km101

9° Sempre saliscendi per la D943 fino a Morlaas, poi fatto largo giro per evitare Pau. Navarrenx, D936 Sauveterre du Bearn. E’ un bel paese, campeggio comodo sul fiume. Km 112 Per questa tappa sono possibili alternative probabilmente migliori con percorso diverso, sperimentate da alcuni amici (non ho purtroppo più sotto mano il resoconto dettagliato della variante)

10° tappa Si arriva velocemente a S. Jean Pied du Port, punto di partenza del Camino e paese caratteristico. Ad Arnegui, si entra in Spagna e si inizia a salire fino al passo di Ibaneta, 1057 m slm poi si scende a Roncisvalle km75. Tappa corta e piacevole, la salita per asfalto a Ibaneta non è dura, al contrario del percorso sul sentiero, e non c’era traffico (nel 99!). Bellissimo Roncisvalle .

Qualche nota: dal 99 potrebbe essere cambiata la situazione dei campeggi, un ciclista di Torino ne ha trovati parecchi chiusi (ma era fuori stagione). Altri amici si sono fermati in gites o alberghetti e si sono in genere trovati bene.

Il percorso evita volutamente ogni città (ad eccezione di Albi, di media grandezza). Abbiamo tagliato fuori Avignone, Tolosa, Pau. Per le deviazioni nei pressi di questi centri occorre avere una buona cartina. Noi ci siamo sovente fatti aiutare da ciclisti locali incontrati per caso e non so esattamente descrivere il percorso fatto nelle zone vicino alle città, soprattutto Tolosa e Pau. Avignone è molto bella e può valere la pena visitarla se non la si conosce, c’è un campeggio sull’isola proprio vicino al centro.

In Spagna abbiamo seguito in parte il camino, in parte strade asfaltate. Occorre munirsi di una guida e fare riferimento alle informazioni dei gestori dei rifugi sulla percorribilità dei vari tratti di camino. E’ consigliabile evitare la statale trafficata dopo Pamplona ( N111) verso l’Alto del Perdon o tagliando fuori Pamplona e seguendo la C127 fino a Puente la Reina o utilizzando la NA 600. Questa soluzione ha il vantaggio di passare per Eunate e di evitare il traffico pesante in uscita dalla città. Altri tratti critici sono quelli attorno a Logrono, Burgos e Leon..
In generale, dal 99 ad oggi il numero di pellegrini in Spagna è aumentato in maniera esponenziale, creando disagi e problemi di convivenza sul Camino fra ciclisti e pedoni.
Il ciclista deve ricordare che il Camino è fatto innanzitutto per chi lo percorre a piedi. Siamo ritornati a Santiago nell’autunno 2008, questa volta senza bici e ci siamo goduti molto la passeggiata. Da evitare, se possibile, i mesi estivi, per la calura e l’affollamento.
Resta il problema del ritorno, con le alternative del treno, del pulmann e dell’aereo e relativi vantaggi e svantaggi.