Articoli

Scrivo occasionalmente su riviste e giornali del cuneese. Credo nell’importanza dell’editoria, locale e nazionale, per preservare quanto  ancor resta di democrazia in Italia. Le dittature sono di molti tipi differenti, più o meno sanguinarie e repressive, militari o teocratiche, mascherate o aperte. Tutte, però, hanno una cosa in comune: l’attacco alla libertà di stampa e di opinione.
Mio nonno materno era tipografo ed è morto a Mauthausen E’ finito nel campo di sterminio nazista proprio perchè, in tempi di guerra e terribile repressione, si ostinava a stampare parole di libertà. Per questioni anagrafiche non l’ho conosciuto, ma cerco sempre, quando uso penna o tastiera, di tener ben presente il suo esempio e di essere fedele alle esigenze di libertà e verità.
Non sono giornalista, non riuscirei a scrivere su comando. Gli amici che dirigono le testate a cui occasionalmente collaboro, conoscono questi miei limiti e, con gentilezza e comprensione, accettano che io invii loro le mie divagazioni scritte ai ritmi imposti dalla mia discontinua lucidità mentale e sui temi che in quel momento mi interessano.

Buoni motivi

Ci sono davvero molti buoni motivi per andare a votare ai referendum: dai trecento ai quattrocento milioni, a seconda delle stime. E’ la cifra che ci costerà la discutibile scelta dell’esecutivo di separarli dalle votazioni amministrative, costringendo molta parte dell’Italia al doppio o triplo impegno elettorale. Scelta passata per un solo voto e dettata dall’unico scopo di boicottare i quesiti referendari e impedire il raggiungimento del fatidico quorum.

Custode del diritto

Sul manifesto che ne annunciava la morte, accanto al nome,  non c’erano titoli accademici o professionali, ma una qualifica molto più significativa e profonda: “cultore del diritto”. Per definire un uomo, per raccontare una vita non bastano certo le parole: ci vogliono i sorrisi, gli slanci, la rabbia, il coraggio, la stanchezza, l’ostinazione, la generosità. Ma quella breve frase è un buon riassunto: ha molto di tutto questo.
Perché cultore del diritto vuol dire custode delle parole – dell’importanza delle parole – e operatore di giustizia.

Breve dizionario d’inglese corrente

L’inglese è entrato nelle nostre vite, ma io non sono mai riuscito a farlo entrare nella mia testa. E dire che ci ho provato a più riprese, fin da piccolo, seguendo con diligenza corsi e lezioni di vario tipo. Si tratta, credo, di un blocco psicologico che mi impedisce di pronunciare con scioltezza nomi scritti in modo così diverso da come si leggono da rendere incerta la corrispondenza fra fonetica e grafia.
Ma, visto che la legge di Liebig consiglia di concentrare i propri sforzi proprio nel settore di maggior debolezza, cercherò di affrontare parole inglesi entrate di recente con prepotenza o in modo subdolo nella nostra vita quotidiana.

Ricordo di Giancarlo

Se non avessi smesso da tempo di credere al caso e al binomio fortuna-sfortuna, lo definirei un incontro imprevisto dettato da casualità e buona sorte.
Lo considero, invece, uno di quei regali inaspettati che ti fa la vita, da tenere in gran conto e di cui ringraziare.

Lenta-mente

Chissà chi ha scelto la data?
Il 28 febbraio scorso era la giornata mondiale della lentezza, festeggiata quest’anno per iniziativa degli Esuli con cibo, musica e parole.
Febbraio è il mese più corto, pare quasi aver fretta di passare, di traghettare il bianco dell’inverno nel verde primaverile, di regalarci anticipi di sole e speranze di aria aperta Non so perché abbiano scelto proprio l’ultimo giorno di questo mese corto e frettoloso per festeggiare la lentezza; forse per necessità di paradosso o per ricordarci che siamo comunque prigionieri di un mondo che ruota troppo velocemente, nonostante tutti i nostri sforzi di rallentamento
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Ci salveranno le donne!

Ci salveranno le donne, ho pensato domenica sera tornando dalla manifestazione di Cuneo. Come mi capita sovente, non sapevo se mettere alla frase il punto esclamativo o quello interrogativo, se dare voce alla speranza e all’entusiasmo per la bellezza di ritrovarsi in tanti, o dar peso ai dubbi per una situazione che resta comunque difficile. La virgola è un ripiego, ma non vuole togliere nulla alla splendida riuscita dell’iniziativa.

Lettera al Vescovo

caro don Guerrini, non so se ti ricordi di me, son passati tanti anni da quando eri mio professore di Religione al Liceo e ancor di più da quando ci incrociavamo nei cortili del seminario, tu in veste nera coi bottoni rossi, io ragazzino in fuga da una vocazione suggerita e che tardavo a scoprire non mia. Ci davamo del tu, abitudine che considero irrevocabile e che quindi mi azzardo a continuare, nonostante la tua carriera e il molto tempo passato dall'ultimo incontro.

Invettive profetiche

“Guai a voi che aggiungete casa a casa e podere a podere, finché non vi sia più spazio”. Sono parole di Isaia, il profeta (Is 5,8), quindi, per il credente hanno il peso specifico della parola di Dio.
“Profeta” è uno dei tanti termini che usiamo a sproposito, degradandolo a sinonimo di indovino, quasi fosse una sorta di mago o un imbonitore di oroscopi ante-litteram.

Domande (senza) risposta

In genere, chi scrive un articolo sostiene una tesi, fornisce spiegazioni, propone il suo parere motivato su un certo argomento. Ha una propria idea di fondo e impiega un certo numero di parole per convincere chi legge della bontà del suo ragionamento. Eventuali citazioni servono a dare manforte all’autore: si usa, in pratica, l’autorevolezza e il peso specifico di un nome noto per puntellare la costruzione mentale e far pendere la bilancia del consenso dalla propria parte.
Le righe che seguono non rientrano in questa categoria.

Naufragi paralleli

Di questi tempi, forse per qualche scherzo dell’inconscio che mi suggerisce di prepararmi al peggio prossimo venturo, forse per consolarmi confrontando i nostri guai con le pene altrui, forse per qualche altra ragione che non riesco a spiegarmi, leggo sovente storie di naufragi.