Lettera al Vescovo

caro don Guerrini, non so se ti ricordi di me, son passati tanti anni da quando eri mio professore di Religione al Liceo e ancor di più da quando ci incrociavamo nei cortili del seminario, tu in veste nera coi bottoni rossi, io ragazzino in fuga da una vocazione suggerita e che tardavo a scoprire non mia. Ci davamo del tu, abitudine che considero irrevocabile e che quindi mi azzardo a continuare, nonostante la tua carriera e il molto tempo passato dall'ultimo incontro.

Domande (senza) risposta

In genere, chi scrive un articolo sostiene una tesi, fornisce spiegazioni, propone il suo parere motivato su un certo argomento. Ha una propria idea di fondo e impiega un certo numero di parole per convincere chi legge della bontà del suo ragionamento. Eventuali citazioni servono a dare manforte all’autore: si usa, in pratica, l’autorevolezza e il peso specifico di un nome noto per puntellare la costruzione mentale e far pendere la bilancia del consenso dalla propria parte.
Le righe che seguono non rientrano in questa categoria.

Indizi

Dell’esistenza di Dio non abbiamo prove.
Il tentarne dimostrazione è vuota impudenza, un misto molto umano di superficialità e arroganza. Per chi si dice cristiano, poi, è strada sbarrata dai continui rifiuti di Cristo di produrre “segni” a conferma delle sue affermazioni. I Vangeli in questo sono di un’onestà cristallina e suicida.

Chiesa nucleare

Venerdì scorso allegato alla Guida c’era un opuscolo su carta patinata.
“Energia per il futuro” era il titolo rosso su sfondo verde, sopra l’immagine di una bimba che disegna una lampadina a risparmio energetico .
Lo sfoglio distrattamente, pensando di leggere uno dei consueti manuali che raccomandano di chiudere la luce uscendo di casa e spiegano i vantaggi delle fonti rinnovabili e alternative.

Crocefissi e dintorni

“Dos cafè con leche” chiedo al barista mentre poso per terra lo zaino e prendo il giornale dal bancone. “La voz de la Galizia”, uno dei diversi quotidiani locali con articoli in spagnolo e in gallego. Notizie di paese, feste, lutti, piccoli incidenti.

Democrazia: “ghe pensi mi/ i pensu mi”

12 ottobre 2009. Berlusconi parla a una platea di industriali e, dopo la ormai consueta sparata contro i media non ancora di sua proprietà e l’ennesimo invito a boicottare i giornali non allineati, dice testualmente: “Voi pensate a creare il benessere, per la libertà e la democrazia ghe pensi mi”.

Tre Pater, Ave e Gloria

“Tre Pater, Ave e Gloria”
Era la pena che il confessore ci comminava, prima di raccomandarci di non peccare più e di pronunciare l’ego te absolvo, tracciando un invisibile segno di croce.

Le scatole vuote delle religioni.

Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Te ne accorgi dai cassonetti pieni che traboccano polistirolo e confezioni di tristi giocattoli tecnologici. Scatole vuote, simbolo del vuoto delle nostra civiltà attuale, in cui l’amore per i bambini si misura con la dimensione dei pacchetti che incartano i regali e con la lunghezza dello scontrino fiscale del supermercato.
Nell’ultimo scritto affidato alla pazienza degli amici che leggono il Granello avevo usato proprio questa immagine riferita alle religioni: “le scatole vuote delle religioni”…

L’incapacità  di indignarsi

Qual è la caratteristica più sconvolgente dell’Italia d’oggi?
Se dovessi rispondere a questa domanda senza pensarci troppo, direi senz’altro: l’incapacità di indignarsi.
Una sorta di rassegnato torpore, la sconcertante indifferenza con cui ci lasciamo scivolare addosso situazioni, frasi, gesti, prese di posizione, atteggiamenti che hanno dell’incredibile.
E lo stesso svagato disinteresse, la stessa ebete disattenzione sembra coinvolgerci sia come cittadini, nei confronti di uno stato che scivola ogni giorno verso il più bieco totalitarismo, sia come credenti, nei confronti di una Chiesa sempre più chiusa in se stessa, sorda al mondo e lontana da Cristo…

Quando…

Quando mi sveglierò ogni mattina benedicendo la luce del giorno.
Quando andrò a coricarmi la sera ringraziando il buio della notte.
Quando ricaverò da ogni momento tutto il dolce e il salato, l’amaro e l’insipido, il piccante e il vellutato che ogni istante può offrirmi.